Singularia

Correggio per la Rivoluzione

    Durante la Rivoluzione Francese, un campione dell’anticlericalismo come Sylvain Maréchal (1750-1803) propose di riformare radicalmente il calendario: si trattava di cancellare feste e santi cristiani, sostituendoli con avvenimenti e personaggi della storia antica e moderna in consonanza con gli ideali rivoluzionari, figure illustri (e laiche) che potessero servire da esempio.

    Nell’Almanach des Républicains pour servir a l’instruction publique (Paris 1793), ogni giorno dei dodici mesi accoglie i nomi di scrittori, poeti, scienziati, filosofi, artisti, uomini di fede in contrasto con la Chiesa cattolica. L’intento è del tutto esplicito: “Le calendrier de la République Française, le martyrologe de la liberté, ne doivent pas ressembler aux almanachs de cabinet de l’eglise apostolique et romaine”.

    Per fare qualche esempio, in luglio un giorno era dedicato a Ludovico Ariosto, un altro a Teocrito; il 2 veniva ricordato Pitea, l’antico esploratore (del resto originario di Massalia, Marsiglia); il 6 luglio era dedicato a Tommaso Moro, il 20 si ricordava Aulo Cecina, legato di Germanico; il 16 Jan Hus veniva ricordato come “martyr”; era considerato “martire” (di Nerone) anche Lucio Anneo Cornuto (22 luglio).

    Ci fu un giorno anche per Correggio, anzi “Le Corrège”: il 13 novembre (alcuni giorni dopo Diderot e Caio Trebonio, uno dei congiurati di Cesare, il giorno prima di Paolo Emilio). Dato che l’almanacco doveva servire all’instruction publique”, dopo il calendario vero e proprio seguivano alcuni cenni relativi alla vita e alla opere dei diversi personaggi. Nel caso di Correggio l’indicazione era lapidaria (p. 118): leggete la sua vita e guardate i suoi quadri! (“lisez sa vie et voyez ses tableaux”).

 

CF