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Parma, ex convento di San Paolo:
Camera di San Paolo
Ca. 1519.
La Camera di San Paolo (o Camera della Badessa) è una delle stanze dell’appartamento della badessa Giovanna Piacenza nel convento femminile di San Paolo a Parma. La decorazione ad affresco riveste la volta a spicchi e la parte alta delle pareti subito sotto di essa.
La volta è decorata con un fitto pergolato sorretto da fusti di canna e stretto in alto da una serie di nastri annodati che finiscono col circondare lo stemma dorato della badessa. Il pergolato presenta, a distanza regolare, aperture ovali: dietro di esse, coppie di putti giocano con oggetti legati alla caccia sullo sfondo del cielo. Sotto al pergolato sono dipinte, quattro per parete, lunette che fingono dei bassorilievi in marmo. Su di essi sono raffigurate immagini tratte in gran parte da monete di età romana.
Il pittore ha finto che ogni lunetta sia sostenuta da semicapitelli con teste di arieti; ai capitelli sono appese tovaglie che a loro volta reggono recipienti e vasi. Infine, sul camino, è dipinta la dea Diana che guida un carro trainato da due cavalli.
Numerosi studiosi, da decenni, si interrogano sul significato complessivo degli affreschi nel loro complesso, ma non c’è affatto accordo, se non per alcuni dettagli. La tesi che rimane più convincente è quella proposta nel 1961 da Erwin Panofsky, secondo cui l’intera decorazione è incentrata su Diana: celebrare la dea significava esaltare in chiave umanistica i valori della castità verginale, come si confaceva a un monastero femminile.
Un aspetto è fuori discussione: attraverso queste immagini, la badessa intendeva mostrare agli ospiti il proprio gusto e la propria cultura, nutriti da un continuo dialogo con la letteratura e con l’arte del mondo classico.