Vienna, Kunsthistorisches Museum:

Giove rapisce Ganimede

ca.1531-1534
olio su tela, 163,5×70,5

La prima attestazione del quadro si trova nella corrispondenza intercorsa a partire dal 1585 tra l’imperatore Rodolfo II e Johann Khevenhüller, suo ambasciatore in Spagna: il sovrano cercava infatti di acquistare l’opera del Correggio che in quel momento apparteneva ad Antonio Pérez (1540-1611), Segretario di Stato del re Filippo II di Spagna.

È probabile che l’opera facesse parte della serie degli Amori di Giove assieme alla Danae, la Leda e la.

Secondo il mito classico – noto attraverso varie versioni – Giove, innamoratosi del giovane Ganimede, si trasforma in aquila e lo rapisce; in basso, il cane del giovane assiste al rapimento.