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Parma, Galleria Nazionale:
Riposo durante la fuga in Egitto (Madonna della Scodella)
Ca. 1522-1530, olio su tela, cm 218 x 137.
La prima attestazione dell’opera si trova nelle Vite di Giorgio Vasari: “(…) le maravigliose figure che sono nella chiesa di San Sepolcro alla cappella di San Ioseffo [Giuseppe], tavola di pittura divina”. L’opera, infatti, era stata commissionata al Correggio dalla confraternita di San Giuseppe, che aveva la propria sede nella chiesa del Santo Sepolcro a Parma, come testimonia l’iscrizione sulla cornice originale: Divo Ioseppo Deiparae Virginis cvstodi / fidiss(imo) coelitusq(ue) destinato huiusce / arae comuni aere erectores devoti / alacresq(ue) erexere MDXXX / die II Iunii (“I fondatori di questo altare, con devozione e operosità, valendosi della cassa comune eressero [questa pala] a san Giuseppe, custode fidatissimo della Vergine Madre di Dio come aveva voluto il Cielo, il 2 giugno del 1530”).
Questo spiega la scelta del tema – un Riposo durante la fuga in Egitto – in cui ha speciale risalto la figura di Giuseppe come colui che provvede al nutrimento di Gesù, grazie al miracolo della palma, un episodio narrato nel vangelo apocrifo dello Pseudo-Matteo e poi ripreso da diversi testi dal Medioevo in poi, in particolare dalla Legenda aurea di Jacopo da Varazze: alle preghiere della Vergine l’albero si piega verso la Sacra Famiglia e dalle radici esce un rivolo d’acqua. Il pittore ha colto il momento in cui Giuseppe coglie i datteri e li porge al Bambino mentre, a sinistra, un angelo versa con una brocca l’acqua di una sorgente miracolosa in una scodella metallica che la Vergine tiene nella destra. In alto alcuni angeli si sforzano di piegare la palma verso il basso; in secondo piano, a destra, un altro angelo lega l’asinello a un ceppo.
La stessa iconografia era già stata trattata dal pittore, anche se in forma più abbreviata, nel Riposo durante la fuga in Egitto con san Francesco oggi agli Uffizi. La figura di Gesù, presentato non più come neonato, ha fatto pensare che nel nostro dipinto il pittore volesse ambientare la scena durante il ritorno della Sacra Famiglia dall’Egitto.