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San Pietroburgo, Ermitage:
Ritratto di gentildonna
Ca. 1520, olio su tela, cm 103 x 87,5.
La prima attestazione del ritratto si trova in un inventario del 1839 della collezione della famiglia russa degli Youssoupov, dove era già assegnato a Correggio.
La giovane donna è seduta: un albero dalla fitta vegetazione a sinistra e un paesaggio all’infinito dalla parte opposta. Sul capo ha una raffinata acconciatura in voga nei primi decenni del Cinquecento (“capigliara”); indossa una bianca camicia dalle larghe maniche e al di sopra un abito costituito da un panno di lana marrone e un corpetto di lana nera.
Certamente doveva avere un ruolo importante la scritta in lettere greche maiuscole ben leggibile sul bordo interno della coppa metallica che la giovane donna stringe con la destra: NEPENTHES. Si tratta della citazione di un passo omerico (Odissea, 4, 220 e seguenti); è il momento in cui Elena offre ai suoi ospiti una pozione in grado di far dimenticare dolori e tristezza.
Purtroppo il dipinto non offre elementi per il riconoscimento della donna ritratta.